L’altro giorno, alla trasmissione della Bolivo, “Festa Italiana”, era ospite il famoso comico Dado che ha intonato una canzone il cui testo era: “ meno 5, meno 4, meno 3, meno 2, meno 1…BOOM… meno-mato”.
Da qui parte la nostra breve riflessione. E’ notizia ormai “vecchia” ma,
tragicamente, sempre attuale. Scusate il gioco di parole, ma quello che si vuole evidenziare e cercare di capire in questo spazio è: Cosa spinge, soprattutto i giovani, ad acquistare materiale esplosivo, illegale, da far esplodere durante le feste natalizie, ed in particolare nella notte di Capodanno? Addirittura già nei giorni precedenti il Capodanno, i vari telegiornali annunciavano che i principali ospedali si erano organizzati e “attrezzati” per ricevere e agire tempestivamente, nella notte che segna il passaggio dal vecchio al nuovo anno, nei confronti delle “vittime da botto”. Questo indica solo una cosa: che questo fenomeno non tende assolutamente a scomparire e che gli ordigni “artigianali” per molti sono ancora visti come una fonte di divertimento.
Una vittima “famosa” l’abbiamo avuta anche in Calabria, a Praia a Mare, dove un giovane ha perso una mano a causa di un petardo inesploso che ha cercato di riattivare.
Perché continua a sopravvivere il “rito del botto”, nonostante provoca, ormai, tutti gli anni delle vittime? Certo è bello salutare il vecchio anno e accogliere il nuovo, ma perché proprio in questo modo? Forse è proprio l’eccitazione provocata dalla pericolosità di queste “bombe” che incita anche i non giovanissimi a procurarsele!
E pensare che una volta un semplice “sole” (raggi di scintille) faceva Natale.

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